A volte le belle scoperte si fanno nei luoghi più inaspettati. Come lo stagno da leggenda trovato per caso pedalando a nord di Zurigo, in Svizzera.
Luogo davvero improbabile: fra l’aeroporto e l’autostrada, accanto a una strada militare aperta a ciclisti e pedoni. Nel territorio del comune di Kloten.
Avrei di certo ignorato lo stagno non fosse per l’insegna Goldiges Tor, cioè “porta d’oro”. Nome troppo pomposo per una pozza d’acqua. M’incuriosisco.
Lascio la strada e scendo giù fino all’acqua. Una coppia d’anatre sguazza via infastidita. Appoggio la bici al palo con l’insegna Goldiges Tor. Sotto, un cartello svela l’origine del nome.

La leggenda della porta d’oro
Il nome “porta d’oro” deriva da una leggenda collegata allo stagno.
Eccola, in breve: un pastorello pascola le sue pecore attorno allo stagno. Una sirena emerge dall’acqua, lo agguanta e si inabissa tirandoselo dietro.
Un contadino accorre all’urlo che il pastorello aveva lanciato prima d’inabissarsi. Ma trova tutto tranquillo.
Poi, all’improvviso, lo stagno risputa fuori il bambino. Il contadino lo asciuga e rincuora.
Boccheggiante, il pastorello gli riferisce di essere appena sfuggito a una sirena. E che la sirena l’aveva condotto in una città sotterranea. E che erano entrati nella città sotterranea attraverso una porta tutta d’oro.
«La porta d’oro» ripete il pastorello con gli occhi spiritati.

Solo una leggenda?
Un aereo sfreccia dietro i cespugli lasciando una nuvola di polvere. Il boato zittisce il cinguettio degli uccelli sugli alberi attorno allo stagno. È davvero a un tiro di schioppo dalla pista d’atterraggio dell’aeroporto di Zurigo.
Mi avvicino alla riva. È una sorgente con l’acqua più trasparente che io abbia mai visto. Al centro, chiazze di sabbia sembrano ribollire e formano cerchi d’acqua in superficie. Sul fondo, piccoli fori eruttano rena dai riverberi… d’oro.
Uhm, che non sia solo una leggenda?

2 risposte a “Uno stagno… da leggenda”
Per me in base a questo scritto si potrebbe in qualche modo scrivere un libro di narrativa avventura per giovani e non solo….
Grazie Gianluca. Da una ricerca sul web, ho visto che la leggenda si trova in alcune raccolte di favole e detti svizzeri. Un saluto.