Pentedattilo è un borgo abbandonato nel 1971. Si trova in Calabria, aggrappato a una rupe a pochi chilometri dalla costa ionica. Una ghost town che negli ultimi anni è tornata ad animarsi.
Di origini antiche, il nome deriva da Pentedáktylos, cinque dita in greco. Come la rupe dalla vaga forma di mano che sovrasta il paese. Nel 1971 Pentedattilo venne sfollato e la gente si traslocò nel paese nuovo, edificato un chilometro più a valle.
La vista più bella su Pentedattilo e la sua rupe è dal teatro all’aperto nel paese nuovo.

L’apparire di Pentedattilo è perfettamente magico, e ripaga qualunque sacrificio fatto per raggiungerla.
Edward Lear, 1847
Da Pentedattilo antica la vista spazia su una parte della costa ionica fino all’Etna. Dalla piazzetta davanti alla chiesa parte una viuzza con le case restaurate che ospitano botteghe con prodotti locali, laboratori e affittacamere.
Dietro la chiesa, un ripido sentiero porta ai ruderi dell’antico castello. Crollato con il terremoto del 1783, resti dei muri sono ancora attaccati alla roccia.

La strage degli Alberti
La notte di Pasqua del 1686, il barone di Montebello e i suoi uomini assalirono il castello di Pentedattilo e uccisero il marchese Alberti e gran parte della famiglia.
Da quella notte di sangue, Pentedattilo non si riprese più. Ecco la storia della strage su Wikipedia. La tomba del marchese Alberti si trova nella navata laterale della chiesa dei SS Apostoli Pietro e Paolo.

Pentedattilo è uno dei luoghi più visitati della Calabria. Parte del borgo è stato recuperato e messo in sicurezza. Da molti anni vi si svolge il Pentedattilo Film Festival e, ogni agosto, fa tappa il festival dell’area grecanica Paleariza.

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